Grazie ai ragazzi di Exodus Wallet (https://www.exodus.io/) ho da qualche giorno un modello di Trezor T da testare per bene.

Ho promesso loro una recensione approfondita e imparziale, quindi eccola qui!

Exodus Wallet

Come saprete se vi è capitato in precedenza di leggere qualche mio articolo, sono uno di quelli che consiglia di installare sul proprio PC un wallet Bitcoin full node, al fine di verificare voi stessi le transazioni che eseguite e validare anche quelle degli altri.

Se però avete difficoltà a scaricare l’intera blockchain di Bitcoin, allora è comprensibile che vogliate affidarvi a quelli che in gergo vengono chiamati light wallet. Per capire la differenza tra light wallet e full node vi lascio all’articolo Che cos’è un wallet SPV?.

Exodus è appunto uno di questi portafogli leggeri, dal momento che per funzionare non ha la necessità di scaricare tutto il registro di Bitcoin né delle altre cripto da esso supportate.

Continue reading →


Qualcuno, come il caro leader …ehm presidente Trump, dice che i bitcoin sono creati dal nulla (in inglese out of the thin air).
In molti, sostenitori di questa tecnologia, si affrettano a rispondere che non è vero, ma io, con schiettezza vi dico: “sì è vero, sono creati dal nulla. Esattamente come i dollari!”

Dov’è dunque la differenza?

In primo luogo la difficoltà nel produrli: se è vero che “stampare” dollari è relativamente semplice (gli istituti di credito possono immettere nuovo denaro senza avere una controparte di carta) è altresì vero che “stampare” nuovi bitcoin è estremamente difficile, perché occorre una potenza di calcolo così elevata che nessun computer domestico può riuscirci.
In secondo luogo la prevedibilità:
è possibile prevedere quando la Fed alzerà o abbasserà i tassi e quando le banche immetteranno sul mercato nuovi dollari?
La risposta è ovviamente no. L’inflazione è dunque incontrollata e basata su scelte politiche.
È possibile sapere quanti bitcoin verranno minati diciamo il 31 dicembre 2036? Certo che sì!
Bitcoin è un sistema monetario basato sulla matematica, non su scelte politiche, quindi so che il 31 dicembre 2036 verranno minati 0,390625 bitcoin ogni 10 minuti circa.
Questa si chiama in gergo “controlled supply“, e comporta un’inflazione controllata.

Ci sono poi altre differenze tra Bitcoin e Dollaro:
ad es. il primo è transnazionale e gestibile direttamente dagli individui, il secondo è soggetto a limiti ed embarghi e, nel caso di trasferimenti transnazionali (o interni a uno stesso Stato ma digitali) gestito da una terza parte di “fiducia” (la banca o una corporazione privata autorizzata).
Un’ulteriore differenza, non molto sottolineata, è che i dollari di carta sono utilissimi per tirare cocaina una volta arrotolati, cosa che non si può fare con Bitcoin. Un punto di demerito per BTC, non adatto a questo tipo di attività.


Ho ricevuto in questi giorni molte richieste di aiuto da parte di neofiti che hanno in qualche modo ricevuto degli Stellar (ad esempio con questo airdrop di Blockchain.com o con questo di Coinbase) e vorrebbero ora venderli per ottenere euro o bitcoin.

Inizio con il dare un consiglio non richiesto, anzi due.

Come già scritto su Facebook, con le cripto in generale e con Stellar in particolare non diventerete ricchi, quindi state alla larga da chi vi spinge a “investirli” perché avrete un “rendimento sicuro”. In generale state alla larga dalle truffe e da tutto ciò che vi sembra sospetto.
Volete fare qualcosa di veramente buono per voi con le cripto ricevute gratuitamente?
Vendetele e fatevi una cena in buona compagnia oppure andate a bere qualcosa fuori!
Ragionate in prospettiva? Vendeteli per Bitcoin e conservate i satoshi. Tra non molto vi serviranno.

Vediamo dunque come vendere Stellar (XML) per ottenere degli euro. Vedremo poi sotto come venderli per ottenere invece satoshi, ossia l’unità di base di Bitcoin.

Continue reading →


La decentralizzazione di un sistema monetario non è data dalla quantità di persone che usano la sua moneta ma dalla quantità di entità individuali che lo gestiscono.
Per questo motivo il Dollaro non è decentralizzato, pur essendo attualmente la moneta più utilizzata al mondo, mentre il Bitcoin è il sistema monetario più decentralizzato, avendo il maggior numero di full node attivi, il più alto numero di sviluppatori e il più alto consenso degli utilizzatori intesi come la somma degli utenti “light” (che non hanno un loro nodo), degli utenti “full” (che hanno almeno un full node non pruned attivo) e dei minatori.

E tu cosa ne pensi?
Scrivi nei commenti la tua opinione in merito.


Da pochi giorni è disponibile una geniale estensione per Chrome e per Firefox chiamata GetUsedtoBitcoin.

Perché è geniale?

L’estensione analizza i prezzi dei principali ecommerce, tra cui Amazon, eBay e BestBuy e converte istantaneamente USD, Pound, Euro e Yen in satoshi (BTC).
Avere accanto ai prezzi in valute fiat il controvalore in satoshi aiuta l’utente a familiarizzare con Bitcoin e la scelta del satoshi come unità di misura riduce notevolmente la difficoltà di gestione dei decimali.

Un esempio: oggi, 23 febbraio 2019, 1 euro vale circa 0,00015 bitcoin, ossia 15000 satoshi. Quale delle due cifre è più facile da ricordare?

Oltre a far familiarizzare l’utente con i valori in BTC, l’estensione ha anche un gradevole effetto collaterale utile a tutti gli hodler: il mazzo di carte dell’immagine qui sotto mi costerebbe ben 327121 sats, una follia! Meglio conservare i miei preziosi satoshi!

Potete trovare l’estensione per Chrome a questo indirizzo, mentre quella per Firefox la trovate qui.

Provatela e ditemi che ne pensate!

________

Questo articolo ti è piaciuto?
Mandami qualche satoshi!



Segwit BTC: 335Prmr6aTtWtWs5KGhtFqARzmdeG7BKx

Non vuoi inviarmi dei BTC? Offrimi un lavoro! Sto cercando un lavoro supplementare, possibilmente in ambito crypto, come articolista o traduttore dall’inglese all’italiano di app o articoli crypto oriented per supportare la mia famiglia. Se hai qualcosa da offrire scrivimi su info@davidcoen.it. Grazie!




Il mio libro guida sull’utilizzo dello smartphone “Smartphone Facile” è disponibile anche su questo sito in versione ebook.

Qual è la novità?

La modalità d’acquisto!
Potete infatti pagarlo solamente in satoshi, sia onchain sia via Lightning Network, ma non solo. La vera novità è che decidete voi il prezzo da pagare.
Volete pagare l’equivalente di 1 centesimo di euro? Siete un po’ tirchi ma accetto lo stesso.
Che aspettate? Stabilite il prezzo e trasferite qualche satoshi. Poi potrete scegliere quale versione scaricare, tra .mobi, .epub e .azw3., o anche tutt’e tre.

Se invece siete proprio legati alle valute FIAT, trovate la versione ebook qui

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Oppure la versione cartacea qui

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"


Quando Nakamoto creò il Bitcoin Core Wallet, la prima versione di portafoglio Bitcoin, ad ogni chiave privata da esso generata corrispondeva – e corrisponde tutt’ora – un indirizzo pubblico.

Questo tipo di wallet è in gergo chiamato JBOK (“Just a Bunch Of Keys”), perché di fatto non fa altro che fornire una collezione di chiavi private generate casualmente, ognuna di esse legata a un indirizzo pubblico; in termini più tecnici si tratta di Type-0 nondeterministic wallet. Continue reading →