Si sente sempre più spesso parlare di blockchain: la blockchain per le votazioni, la blockchain per la filiera produttiva, i mille usi della blockchain.
Come se fosse un’entità a sé stante, come se fosse Internet o il Web.
Hanno iniziato a parlarne politici, opinionisti, presentatori tv, e hanno già iniziato a polarizzare l’attenzione del pubblico, come se si trattasse dell’ennesimo strumento politico al servizio di questa o quella campagna elettorale. C’è anche chi ha iniziato a scrivere “il blockchain”, spingendomi a insultare “i loro” madri, ogni volta che leggo certe oscenità.
Ecco che vi offro il vostro shock quotidiano: “la Blockchain” non esiste.
O meglio, non è ciò che pensate.